I Casinò terrestri Americani tornano in attivo
Lo scorso 2012 dovrebbe segnare la fine della crisi di incassi e presenze fatti registrare dai casinò terrestri americani dal 2007.
Sebbene ad incidere in maniera negativa sull’andamento del mercato delle sale da gioco americane ci siano diversi fattori: i casino online (accessibile ormai anche su tablet, smartphone e qualsiasi altro dispositivo mobile), ascesa del mercato asiatico che vede in Macao la nuova meta del gambling mondiale, l’anno 2012 dovrebbe essere considerato come il momento della ripresa dei casinò terrestri americani.
I numeri fatti registrare lo scorso anno non si vedevano dal 2007, da prima che la crisi economica mondiale non incidesse in maniera notevole anche su quello che sembrava un mercato inattaccabile, caratterizzato da segno positivo anno dopo anno.
I dati raccolti sono davvero entusiasmanti: senza considerare i casinò gestiti dalle tribù indiane, le 464 case da gioco presenti sul territorio americano, compresi i 49 racino (ippodromi con giochi da casinò) hanno incassato la bellezza di 37,34 miliardi di dollari.
In termini percentuale, si tratta di un più 4,8% rispetto al già positivo 2011. Solo nel 2007 si è riusciti a fare di meglio, ocn un incasso pari a 37,52 miliardi di dollari.
Un miglioramento netto rispetto al 2009, anno che ha visto dilagare la crisi economica a livello mondiale, quando i casinò americani fecero registrare soltanto (si fa per dire) 34,2 miliardi di dollari.
Molto interessante anche il dato relativo al gettito erariale con un +8,5% rispetto all’anno precedente: gli Stati che hanno legalizzato il gioco d’azzardo hanno incassato 8,6 miliardi di dollari. Dato che in termini occupazionali significa lo 0,9% di nuovi lavoratori, non pozo considerando i tempi che corrono.
In cima alla classifica degli incassi troviamo il Nevada con 10,8 miliardi di dollari, cioè quasi un terzo del mercato, 6,2 miliardi dei quali incassati solo a Las Vegas, la Mecca del Gioco d’Azzardo.
Contro ogni pronostio, in seconda posizione si piazza la Pennsylvania con 3,1 miliardi di dollari che bastano a superare il New Jersey che fa segnare poco più di 3 miliardi con un saldo negativo dell’8% rispetto al 2012.